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Museo Barsanti e Matteucci

Il Museo Barsanti e Matteucci (o Museo del Motore a Scoppio), che si trova nell'Antica Loggetta dei Guinigi in Via Sant’Andrea, ripercorre le vicende di vita, le opere e i successi dei due inventori Eugenio Barsanti, sacerdote e insegnante di fisica nato a Pietrasanta, e Felice Matteucci, ingegnere di Lucca.

 

CONTATTI

 

INDIRIZZO: Via Sant’Andrea, 58 Lucca

TELEFONO: 0583 467870

E-MAIL: info@barsantiematteucci.it

SITO WEB: barsantiematteucci.it

 

Fu Barsanti a scoprire la possibilità di trasformare uno scoppio (infiammando del gas idrogeno) in forza meccanica; poi l'incontro con Matteucci (1851) e la collaborazione per progettare e collaudare una "macchina" a moto continuo capace di ripetere ciclicamente questa trasformazione e ottenere una costante erogazione di energia meccanica.

Nel 1853 per tutelare l'invenzione del 1^ modello di motore a scoppio depositarono una memoria scritta alla prestigiosa Accademia dei Georgofili di Firenze. Dieci anni dopo nelle Officine Bauer di Milano fu realizzato il 1^ motore a 4 cavalli e l'anno seguente ne fu avviata la produzione su larga scala presso la Società John Cockerill di Seraing in Belgio.

Un grande successo commerciale, ma che non ebbe il riconoscimento ufficiale in Europa. Presentarono brevetti, disegni e documenti per rivendicare il merito e la paternità dell'invenzione, ma fu tutto invano. Nei decenni successivi sono i motori di Jean Etienne Lenoir, Nikolaus Otto e Eugen Langen ad ottenere ampia fama e ad essere ricordati come pietra miliare nello sviluppo dell'automobile.

Oggi il genio di Barsanti e Matteucci è unanimemente riconosciuto a livello internazionale.

Nel museo è possibile trovare una ricca documentazione e leggere gli scritti relativi agli studi effettuati dai due inventori. I dettagliati resoconti degli esperimenti e delle tecniche perfezionate, gli attestati ed i brevetti accumulati negli anni testimoniano la portata rivoluzionaria dell'invenzione, fino alla rivendicazione definitiva del primato.

Nelle due accoglienti sale al piano terra si trovano le riproduzioni dei primi modelli di motore progettati da Barsanti e Matteucci, funzionanti ad aria compressa. Con un semplice gesto è possibile azionare le macchine e vedere il funzionamento dei meccanismi.

In esposizione anche due "gioielli" che incanteranno gli appassionati: la Vespa “Farobasso” del 1951, il modello utilizzato nel film "Vacanze romane", e una storica Vespa 50 R del 1971.